Per la neonata Azienda Agricola I Masi ci siamo occupati della creazione di tutta l’identità di marca. Ne abbiamo progettato il logo, le etichette dell’olio e dei vini, la comunicazione online e offline e il sito web (ancora in costruzione).

Il logo de I Masi

L’idea del nome è derivata dall’unione di Massimo e Silvia e la parola generativa “masi” può essere intesa come plurale di “maso”, che indica «una proprietà fondiaria che consiste in una azienda […] comprendente una casa di abitazione, che non si può ridurre con vendite parziali ma si deve trasmettere intera per atto tra vivi o per successione a un solo erede preferito».
Ne consegue che dall’unione di una coppia ne deriva un nome che rimanda alla concezione di indivisibilità, in un legame unico e inscindibile.

Da ciò è nato il marchio, che riprende – in una rielaborazione ad hoc – la tavola periodica di Dalton nella simbologia legata alla molecola del vino, o all’acqua pura (una delle molecole dal legame più stabile esistente).
Il marchio è stato quindi abbinato a un lettering apposito, caratterizzato dal tutto maiuscolo e grazie sottili e poco accentuate, a richiamo delle tendenze dei marchi più eleganti e prestigiosi di tutti i settori.

L’etichetta dell’olio

Per l’etichetta dell’olio abbiamo riproposto il pattern ricavato dai rombi del logo, per dare preziosità ed eleganza al prodotto, oltre che riconoscibilità.
I rombi sono disegnati a mano per esprimere vivacità e giovinezza. Il bordo dei rombi è pensato per essere realizzato in oro a caldo.

I volti di Montecarlo, le etichette dei vini

Il progetto per le etichette dei vini nasce dall’interpretazione della volontà de I Masi di distinguersi dalle altre aziende del territorio, offrendo un prodotto di alto livello.
Montecarlo è un vino dalle vibes prettamente maschili, pertanto l’idea è stata quella di rendere, quello de I Masi, un vino femminile, identificato attraverso dei volti di donna realizzati con lo stile raffinato dell’artista Evelina Floris, che rimanda ai concetti di prestigio, eleganza e moda.
I volti sono intesi come la personificazione del vino, che prende quindi il nome “il volto rosso” (in luogo de “il volto del vino rosso”, dove “del vino” viene omesso per ovvietà) e il volto bianco.